La passione per il mondo sommerso si perde nei secoli ma la possibilità per tutti di avere un proprio acquario personale si ha a partire dal secondo dopoguerra. Nasce come allevamento destinato alla nutrizione ma presto si associa lo scopo decorativo. In Italia, rispetto all’Europa, la passione per l’acquariofilia si ha un po’ in ritardo, solo a partire dagli anni sessanta nelle case si cominciano a vedere rudimentali acquari con rudimentali sistemi di filtraggio. Da allora i numeri sono in costante crescita ma il boom vero e proprio lo si ha agli inizi degli anni ottanta, quando sempre più aziende cominciano a interessarsi al settore, con importanti investimenti sia sul mercato che sulle tecnologie. Oggi è possibile trovare negozi specializzati sia fisici, sia su internet, con altissimi livelli di competenza raggiunti, come per il portale petingros.it, il portale tutto italiano dedicato principalmente al mondo degli acquari e della cura dei piccoli animali.
Ormai gli acquari e i prodotti per i pesci si trovano anche al supermercato con una vasta scelta di bassa qualità. Molti infatti guardano al prezzo e non alla qualità delle cose che si acquistano. Bisogna ricordare che un acquario è un ecosistema, non un posto dove mettere pesci scegliendoli per colore. Si tratta di curare piante, tenere sotto controllo le alghe con metodi naturali, inserire le giuste varietà di pesci, mantenere un livello di pulizia che porta un impegno lungo nel tempo Fortunatamente, grazie a internet e alle guide di appassionati, si sta sviluppando una coscienza che porta a nuova conoscenza tra gli appassionati di questo settore.
Ci sono tre diverse tipologie di acquari: acqua dolce, acqua salata e acqua salmastra. Questi acquari li troviamo nelle case ma anche nei giardini di molti italiani.
Il più diffuso è sicuramente l’acquario di acqua dolce, per la sua facilità di costruzione dell’habitat e per il suo mantenimento, oltre ai costi decisamente inferiori. Molti acquariofili preferiscono allevare una sola specie in acquari del genere, anche se in genere vengono riempiti di tante diverse specie dai neofiti.
L'acquario marino è più difficile da gestire e mantenere in salute, quindi attrae fondamentalmente gli utenti più esperti. Sono gli acquari più spettacolari, grazie ai colori vivaci e ai pesci esotici che di solito vengono allevati.
L'acquario di acqua salmastra è un misto tra i due con pesci che si adattano a questo particolare ambiente. Questi acquari non sono molto conosciuti ma un numero sempre crescente di estimatori si sta appassionando a questi habitat che riescono a conciliare le esigenze di molti pesci attualmente in commercio.
Ogni acquario può ospitare un determinato numero di pesci e di piante: questo è definito capacità biologica.
Sono diversi i fattori da tenere in considerazione per calcolare la capacità biologica di un acquario:
· La disponibilità di ossigeno nell’acqua, calcolata in diversi modi ma con regole abbastanza flessibili che variano a seconda della specie di pesci, il numero di piante, la prospettiva di accrescimento dei pesci;
· Rapporto tra la capacità dell’acquario e la lunghezza dei pesci;
· Lo scambio di ossigeno tra aria e acqua in base alla superficie dell’acquario;
· La presenza di materiali di scarto sul fondo dell’acquario;
· La tipologia di filtro che si ha in dotazione nel proprio acquario.