Juketown

Spesa online: quali sono state le innovazioni tecnologiche?

 13 aprile 2021
  |  
 Categoria: Acquisti
  |  
 Scritto da: admin
spesa online innovazioni

Negli anni 60, senza ricorrere a tecnologie complicate, era uso comune fare la spesa al negozio sotto casa e uscire salutando il negoziante con la frase magica "metti in conto". Oggi con i supermercati, le casse ipertecnologiche e la personalizzazione del rapporto negoziante-cliente, uscire mettendo in conto non è più possibile o forse sì?


L'introduzione di un rivoluzionario sistema di etichettatura ci permetterà di uscire dal supermercato a mani vuote e trovarci la spesa a casa, già addebitata sul conto corrente, senza neppure essere passati alla cassa e senza sacchetti da portare su per le scale. Ecco come.



Transistor di plastica


Tutto nasce da una scoperta di oltre 20 anni fa che permette alla plastica di sostituire il silicio nella realizzazione di transistor e circuiti integrati. Sebbene questi non possano competere in termini di velocità e miniaturizzazione con i circuiti integrati tradizionali, possiedono alcune caratteristiche che li rendono estremamente interessanti.


Come prima cosa sono molto economici; poi sono flessibili: si possono piegare, incollare e tagliare a strisce come se fossero una comune pellicola fotografica. Infine, cosa estremamente interessante per l'industria, possono essere disciolti in solventi e stampati con una tecnologia molto simile a quella delle stampanti a getto d'inchiostro che tutti usiamo con il computer di casa.


Questo vuol dire che sarà possibile sostituire la stampa dei codici a barre con l'inserimento di un microscopico chip plastico nella struttura di ogni tipo di contenitore.



Oggi il chip si stampa


All’inzio del 2000 si scopre che alcuni polimeri plastici possiedono proprietà semiconduttrici. In tutto il mondo è iniziata la gara per trasformare questa scoperta, che dovrebbe abbattere in modo significativo il prezzo dei microchip, in un'applicazione pratica.


Tra gli utilizzi possibili ci sono display flessibili, infrangibili ed estremamente sottili ed etichette elettroniche che possono comunicare senza fili con il computer del supermercato o degli elettrodomestici intelligenti di nuova generazione.


La Siemens, proprio in questo campo, ha ottenuto un primo successo producendo un circuito integrato interamente composto da polimeri plastici semiconduttivi. Tutti i componenti basilari degli apparecchi elettronici sono stati costruiti con una nuova tecnica che stende strati sovrapposti di plastica semiconduttrice. Contrariamente ai chip di tradizionale silicio, che devono essere lavorati sottovuoto, a caldo e in ambienti privi di polvere, i chip di plastica si possono stampare con una co- mune tecnica tipografica.


Questo non vuol dire che i transistor di plastica sostituiranno quelli di silicio, perché se questi «viaggiano» a centinaia di MHz, i transistor plastici arrivano solo a centinaia di kHz, se il silicio ha dimensioni di 0,25 micron, la plastica non va sotto i 5 micron: venti volte più grande. In compenso saranno bassissimi i consumi, i costi di produzione e quelli di manutenzione, aprendo all'elettronica tutta una serie di applicazioni oggi non economicamente vantaggiose.



Il codice a barre va in pensione


Il codice a barre, che identifica tutti gli oggetti confezionati in commercio, seguendone la vita dalla fabbrica, al magazzino, allo scaffale e infine alla cassa necessita di un complicato sistema di lettura basato su griglie di raggi laser, specchi rotanti e fotocellule. Negli ultimi anni si lavora alla creazione di uno standard per le future etichette elettroniche. Queste conteranno un codice a 96 bit che identifica il produttore, il tipo di prodotto e le sue caratteristiche specifiche. Un prototipo funzionante di questa speciale etichetta è stato realizzato da Procter & Gamble in associazione con il MIT.


Un circuito elettronico grande come una capocchia di spillo contiene un numero identificativo che comunica via radio, entro una distanza di cinque metri, ad appositi ricevitori una serie di informazioni, persino se l'oggetto è stato spostato. Il chip non necessita di alimentazione perché ricava la corrente direttamente dal campo elettrico emesso dal ricevitore.


Oggetti come questi, che si chiamano trasponder, vengono già utilizzati in molti sistemi di controllo accesso come, per esempio, il telepass delle autostrade. Purtroppo il costo e l'ingombro di un trasponder, realizzato con i comuni circuiti integrati, non permetterebbe di incollarlo su confezioni da gettare nella spazzatura, ma un chip plastico inciso direttamente sull'etichetta o sulla scatola non alzerebbe di molto il costo di una confezione.


La NCR, multinazionale che produce registratori di cassa e impianti per la movimentazione delle merci, ha ideato un sistema che utilizza un piccolo display plastico inserito sulla confezione per indicare il prezzo dei prodotti. Il sistema centrale del supermercato trasmette via radio i nuovi prezzi direttamente agli oggetti posti sugli scaffali; un risparmio notevole per i gestori dei grandi magazzini ma anche una comodità per i clienti che non devono girovagare alla ricerca dei lettori di codici a barre per sapere quanto costi un certo prodotto.



La cassiera nel carrello


Ma avere una radio-etichetta in ogni prodotto permette soprattutto di eliminare le casse e di conseguenza le file all'uscita dei grandi magazzini. Quindi sarà il carrello stesso a essere dotato di un piccolo computer collegato via radio con la cassa centralizzata.


Appena un oggetto viene messo nel carrello, il computer di bordo lo riconosce, lo aggiunge alla lista della spesa e aggiorna l'importo totale da pagare collegandosi con il data base del supermercato. In una fessura del carrello andrà inserita la nostra carta di credito o la tessera del Bancomat; oppure si potranno avere delle smart-card ricaricabili come quelle dei cellulari.


La smart-card potrebbe anche funzionare da "lista della spesa": basterà inserirla nel frigo intelligente e sarà esso stesso ad aggiornarla (grazie sempre alle radio-etichette), quando i prodotti vengono immessi o estratti dai ripiani. Al momento di fare la spesa si sfila la card dal frigo e, inserendola nel carrello, si verifica direttamente sul display se in casa ci sono ancora uova oppure se il latte sta per scadere.



Lo scaffale amico


Ma perché limitare l'uso delle radio-etichette al solo servizio di conteggio? Un data base di tutti i produttori, gestito dalla Auto-ID, permette al computer che rileva l'etichetta di connettersi direttamente con il sito del produttore e scaricare tutte le informazioni addizionali come contenuti calorici, ricette, altri prodotti simili o indicazioni sulle modalità d'uso.


In questa direzione si sta muovendo l'americana Razorfish, che è riuscita a trasferire nel negozio reale tutte le caratteristiche dei negozi virtuali. Si tratta di pannelli informativi interattivi disposti lungo gli scaffali che ci informano istantaneamente sulle qualità del prodotto che abbiamo in mano.


Per esempio se prendiamo un pacco di spaghetti, ci verrà suggerito l'acquisto di una salsa, la ricetta del giorno o un'offerta speciale tipo 3x2, se invece scegliamo un capo di abbigliamento potremo vedere tutte le variazioni di colore e di disegno ed essere informati sulle modalità di lavaggio.


Finirà la seccatura di sbirciare le etichette alla ricerca delle date di scadenza, degli ingredienti o dei tempi di cottura: sarà il punto vendita a conoscere i nostri gusti e consigliarci l'acquisto migliore.



Ma dove metto la spesa?


Ora che il carrello è pieno, il conto è fatto e il supermercato sta già addebitando la spesa sul Bancomat, come fare a portar via tutto? Si dovrà ancora passare alla cassa, magari solo per prendere i sacchetti di plastica? Forse no.


Electrolux propone un originale sistema di cassetta della posta, in grado di conservare la merce acquistata in attesa del rientro dei proprietari di casa. Si chiama UDU (unità di distribuzione non presidiata) ed è composta da un armadio corazzato con chiusura a codice, dotato di vari scomparti a temperatura costante: per le cose calde, per quelle fredde, una ghiacciaia e uno spazio a temperatura ambiente.


Fatta la spesa sarà il supermercato, in possesso del codice, a recapitarla a casa e depositarla nell'UDU, mentre voi sarete al lavoro o al parco. E tutto questo grazie alla scoperta di una piccolissima stranezza nel comportamento elettrico di alcune materie plastiche.

Navigazione
© 2014-2021 - JukeTown.it - Tutti i diritti riservati - Note Legali